Il segreto dell’orologio antico

In un piccolo villaggio italiano, nascosto tra le colline della Toscana, c’era un orologiaio di nome Giorgio, famoso per la sua abilità nel riparare orologi antichi. Un giorno, un misterioso viaggiatore gli portò un orologio molto antico, diverso da tutti quelli che aveva mai visto.

L’orologio era inciso con simboli sconosciuti e sembrava emanare una strana energia. Giorgio iniziò a lavorarci, ma non appena toccò le lancette, si trovò catapultato in un’altra epoca.

Si ritrovò nel Rinascimento, in mezzo a una folla che ammirava un nuovo dipinto di Leonardo da Vinci. Confuso ma affascinato, Giorgio capì che l’orologio era un dispositivo per viaggiare nel tempo.

Esplorò il passato, imparando dai grandi maestri, ma qualcosa era strano. Nonostante le sue interazioni, nulla sembrava cambiare. Tornò nel presente e il villaggio era esattamente come lo aveva lasciato.

Il misterioso viaggiatore riapparve, rivelando che l’orologio non cambiava il passato, ma creava un universo parallelo ad ogni azione. Ogni scelta di Giorgio aveva creato una realtà alternativa, senza influenzare la sua linea temporale originale.

Giorgio fu sopraffatto dalla rivelazione. Aveva il potere di esplorare infinite possibilità senza il timore di alterare il suo mondo. Ma con questo potere veniva una grande responsabilità: doveva assicurarsi che nessuno usasse l’orologio per scopi malvagi.

Dopo un’attenta riflessione, Giorgio scelse di custodire l’orologio, diventando lui stesso un guardiano del tempo. Il viaggiatore sorrise, sapendo di aver trovato il successore ideale, e scomparve, lasciando Giorgio con un nuovo scopo nella vita.

Giorgio continuò a riparare orologi, ma ora con una nuova consapevolezza del tempo e delle sue infinite possibilità. E ogni volta che sentiva il ticchettio di un orologio, sapeva che non era solo un segno del tempo che passa, ma un promemoria delle infinite strade che la vita può prendere.

3 pensieri riguardo “Il segreto dell’orologio antico

  1. Ho sempre pensato che la conferma della impossibilità di viaggiare nel tempo sia dimostrata dal fatto che il presente non è modificabile.

    Resta il fatto che il tempo sia una convenzione, probabilmente è solo una dimensione misurabile, non trasformabile.

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