L’ultimo viaggio di Andromeda

In un futuro lontano, l’umanità aveva raggiunto le stelle. La nave spaziale Andromeda era la più avanzata mai costruita, capace di viaggiare più veloce della luce. Il suo equipaggio era composto da cinque coraggiosi astronauti, ognuno esperto in un campo diverso, uniti dalla missione di esplorare un pianeta appena scoperto, chiamato Nova.

La missione procedeva senza intoppi, finché non si imbatterono in un campo di asteroidi. L’Andromeda, con la sua intelligenza artificiale di bordo, calcolò una rotta sicura, ma un asteroide imprevisto colpì la nave, danneggiando il motore principale.

L’equipaggio lavorò senza sosta per riparare il danno, ma il tempo era contro di loro. La nave era fuori rotta e stava lentamente perdendo ossigeno. La tensione a bordo cresceva, ma la speranza non era ancora perduta. Tutti collaborarono perché quello non fosse l’ultimo viaggio di Andromeda.

L’ingegnere dell’equipaggio trovò una soluzione audace: utilizzare l’energia delle stelle per ricaricare i motori. Era una manovra rischiosa, ma era l’unica possibilità di sopravvivenza. Con abilità e precisione, riuscirono a posizionare l’Andromeda in modo da catturare l’energia solare di una stella vicina.

Mentre la nave si ricaricava, un segnale misterioso venne captato dal computer di bordo. Era un messaggio in codice, proveniente da Nova. L’equipaggio decifrò il messaggio, scoprendo che non erano soli nell’universo. Nova era abitata da una civiltà avanzata, che aveva captato l’Andromeda fin dall’inizio della missione.

Il messaggio conteneva istruzioni per un dispositivo per avere energia illimitata. Con un misto di incredulità e speranza, l’equipaggio seguì le istruzioni e, come per magia, la nave fu pervasa da una luce brillante e l’energia fluttuò attraverso i suoi circuiti.

L’Andromeda riprese il suo viaggio verso Nova, ma quando arrivarono, scoprirono che il pianeta era la Terra, la loro Terra, milioni di anni nel futuro. A causa dell’incidente e dell’effetto relativistico dei viaggi iperluminali, avevano viaggiato in tondo, tornando al punto di partenza, ma in un tempo completamente diverso.

Quella che trovarono, però, non era la Terra che avevano lasciato. Era una Terra disabitata da secoli, dopo che la civiltà terrestre aveva raggiunto vette di conoscenza inimmaginabili e stupidità altrettanto elevata, visto che si era autodistrutta.

L’equipaggio rimase in silenzio. Quello era davvero l’ultimo viaggio di Andromeda.

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