Sono sempre stato appassionato di fantascienza, fondamentalmente per tre motivi.
Il primo è che amo la scienza e mi piacciono le speculazioni e le previsioni che sulla scienza si possono fare e che la scienza può fare.
Il secondo è che ho letto tutta la bibliografia di Isaac Asimov, che oltre ad essere uno scienziato di ottimo livello (rischiò anche di essere nominato al Nobel, oltre ad aver inventato il termine “robotica”) era anche un ottimo scrittore e divulgatore.
Il terzo, ma non ultimo, è che la fantascienza è un “non-genere”, nel senso che si può definire in mille modi.
Se non ci credete, andate qui e leggete tutte le definizioni date alla fantascienza.
Io vi do la mia personalissima definizione: tutte le storie di fantasia che abbiano delle basi scientifiche plausibili (non necessariamente plausibili al 100%) e che raccontino come queste interagiscono con le persone, è fantascienza.
Quindi Star Wars o Harry Potter NON sono fantascienza, perché vi sono elementi soprannaturali che fanno virare il genere di quelle saghe nel fantasy.
In questo decennio appena concluso, la produzione di fantascienza è stata notevole, e quindi farò una mia personale classifica dei migliori film del periodo 2010-2019.
In principio avrei voluto metterne solo 10, ma poi mi sono reso conto che ne avrei lasciato fuori tantissimi, quindi la classifica sarà, oltre che lunga (ma non troppo), un po’ alla rinfusa e non necessariamente in ordine.
Inoltre, ho cercato di tenere fuori quei film di genere misto (horror fantascientifico, per esempio) in cui la fantascienza si capisce che c’è, ma non si vede. Un esempio di esclusione celebre può essere il famoso e pluripremiato “La forma dell’acqua – The Shape of Water”, in cui la fantascienza è veramente solo accennata.
E, chiaramente, non inserirò in classifica né i film di Star Trek, né quelli del Marvel Cinematic Universe, (di cui ho già parlato qui, qui e qui) perché altrimenti occuperebbero tutti i primi posti in classifica.
Partiamo allora, con i migliori film di fantascienza del decennio, secondo me, ovviamente.
- Gravity, di Alfonso Cuaròn
- Due astronauti, Ryan Stone (Sandra Bullock) e Matt Kowalsky (George Clooney) stanno lavorando ad alcune riparazioni di una stazione orbitante, quando una pioggia di detriti li investe distruggendo il loro Shuttle e uccidendo l’equipaggio a bordo. Rimasti isolati, intraprendono una corsa in mezzo allo spazio per raggiungere un’altra stazione orbitante e riuscire a rientrare sulla Terra. Film di fantascienza atipico e lento ma estremamente originale.
- In Time, di Andrew Niccol
- In un futuro non troppo lontano, il gene dell’invecchiamento è stato isolato e sconfitto. Per evitare la sovrappopolazione, il tempo è diventato la moneta con cui la gente paga per acquistare i beni. Una sorta di “Gattaca” ripensato, con Justin Timberlake che si ribella al suo destino e a quello dei suoi simili attaccando letteralmente il cuore del sistema, aiutato da una bravissima Amanda Seyfried.
- Life, di Daniel Espinosa
- L’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale riesce a recuperare con successo una sonda proveniente da Marte che era alla deriva nello spazio. Il team di astronauti è incaricato di studiare il campione recuperato dalla sonda per trovare possibili forme di vita extraterrestre. E la trova, con conseguenze mortali. Anche qui una rivisitazione (Alien) con un bellissimo finale a sorpresa.
- Coherence, James Ward Byrkit
- Mentre una cometa transita a distanza ravvicinata dalla Terra, otto amici si ritrovano per trascorrere una serata insieme. Una normale riunione tra conoscenti si trasforma allora in tragedia quando alcuni strani eventi cominciano a verificarsi. Un film a basso costo sui paradossi spazio-temporali, un po’ lento, ma molto intrigante.
- Looper, Rian Johnson
- Anno 2074. Grazie all’invenzione di una macchina del tempo, un gruppo di assassini viene ingaggiato per uccidere vittime nel passato. Uno di loro, però, un giorno, deve affrontare sé stesso. Film che promette bene ma non mantiene e lascia anche un po’ delusi da un finale troppo velocemente risolutivo.
- Edge of Tomorrow, Doug Liman
- Un soldato (Tom Cruise) ucciso in azione si risveglia e deve combattere e morire in un continuo loop temporale per cercare di sconfiggere una razza aliena che ha colpito la Terra e sembra infallibile. A me i film di questo genere piacciono (vedi Source Code, più in basso) e questo non è da meno.
- The Martian, Ridley Scott
- Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Demon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dall’equipaggio. L’uomo, però, è sopravvissuto e si trova da solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere all’ingegno e allo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. A parte un po’ di bla-bla fantascientifico, molto ben fatto.
- Snowpiercer, Bong Joon-ho
- Durante una nuova era glaciale causata da un esperimento fallito, un gruppo di sopravvissuti viaggia su di un treno speciale che non si ferma mai. Le differenze di trattamento fra i passeggeri, però, portano presto alla rivolta delle classi povere. Un esempio di futuro distopico in cui si analizza il fatto che i ricchi decidano anche per i poveri (futuro? distopico?).
- Splice, Vincenzo Natali
- Due scienziati decidono di sfidare la natura giocando con il DNA umano per creare un nuovo ibrido, ma l’esperimento finisce male. Solo il nome del laboratorio (N.E.R.D., sigla di Nucleic Excharge Research and Development) vale il film. A parte battute, un film che lascia un senso di incompiuto, ma comunque con temi interessanti, sul tema “dove ci possiamo spingere nell’imitare Dio?”.
- Big Hero 6, Don Hall e Chris Williams
- Oscar come miglior film d’animazione nel 2015, è l’unico “cartone animato” che ho inserito in questa classifica. Merita, davvero. Come Wall-E nel decennio precedente.
- Ex Machina, Alex Garland
- Caleb, giovane programmatore della più grande compagnia di internet al mondo, vince un concorso per trascorrere una settimana nel rifugio di montagna di proprietà del CEO della società. Presto Caleb scopre di dover prendere parte a uno strano ed affascinante esperimento, che vede coinvolta la più bella androide della storia del cinema (non me ne voglia Nicole Kidman de “La donna perfetta”, ma Alicia Vikander in questo film è fantastica). Finale profetico ad effetto.
- Predestination, Michael e Peter Spierig
- Come ultimo incarico, un agente temporale (Ethan Hawke) deve riuscire a trovare l’unico criminale che finora è sempre sfuggito al braccio della legge. L’inseguimento si trasforma presto in un’esplorazione sorprendente di temi umani ed universali come l’amore, l’identità ed il ruolo cruciale del destino. Un piccolo capolavoro.
- Cloud Atlas, The Wachowskis e Tom Tykwer
- Sei storie ambientate in epoche e luoghi differenti nascondono un filo che le lega le une alle altre, a dimostrazione che le singole azioni di un uomo si ripercuotono sul passato, il presente e il futuro dell’altro. Tratto dal romanzo di David Mitchell, il film è molto ambizioso, e può risultare abbastanza ostico se visto senza attenzione. A me è piaciuto molto.
- Source Code, Duncan Jones
- Colter Stevens (Jake Gyllenhaal), pilota di elicotteri, partecipa ad un’operazione militare segreta che gli consente di rivivere gli ultimi minuti di vita della vittima di un attentato nella speranza di scoprire l’identità dell’autore della strage. Parte un po’ lento, e all’inizio ho temuto che fosse la solita storia sui salti temporali. Ma la trama si complica man mano che il film avanza, e il finale, per gli appassionati di fisica quantistica e dei multiversi, è una manna.
- Inception, Cristopher Nolan
- Dom Cobb (Leo Di Caprio) possiede un dono speciale: è in grado di inserirsi nei sogni altrui per prelevare i segreti nascosti nel più profondo del subconscio. Viene contattato da Saito, un potentissimo industriale giapponese, in un crescendo di tensione. Da vedere. Nolan apre il decennio col botto, e questo film sarebbe il mio preferito del decennio se non ci fossero quelli che verranno dopo. Sinceramente, ho dovuto rivederlo due volte per incastrare tutti i pezzi.
- Interstellar, Cristopher Nolan
- In un futuro non precisato, un drastico cambiamento climatico colpisce duramente l’agricoltura. Il granturco è l’unica coltivazione ancora in grado di crescere ed un gruppo di scienziati è intenzionato ad attraversare lo spazio per trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo. Uno dei miei film preferiti in assoluto, soprattutto per le implicazioni di fisica. Non per altro questo film ha avuto come consulente Kip Thorne, premio Nobel 2017 per la fisica.
- Arrival, Denis Villeneuve
- Provare a descrivere brevemente la trama di questo film è faticoso, perché non renderebbe bene ciò che questo film è: una storia d’amore. Solo nel finale comprendiamo la struttura temporale del racconto. E solo nel finale comprendiamo le parole della scienziata magistralmente interpretata da Amy Adams: “Un tempo pensavo che questo fosse l’inizio della tua storia. La memoria è una cosa strana, non funziona come credevo. Siamo così limitati dal tempo, dal suo ordine.” Non dico oltre, per non rovinare il finale a chi vorrà vederlo, ma ne vale davvero la pena.
Citazione particolare, per un altro film che di fantascienza ha davvero poco (quasi niente), cioè About Time, di Richard Curtis, che racconta la storia di una famiglia con un dono particolare: tutti gli individui di sesso maschile di stirpe paterna nella sua famiglia hanno sempre avuto la capacità di viaggiare nel tempo. Chi lo fa non può cambiare la sua intera storia, ma può modificare i singoli avvenimenti per correggere il proprio futuro.
Il film è in realtà il racconto dell’amore di Tim (Domhnall Gleeson) per la ragazza e futura moglie (Rachel McAdams) e per il padre (Bill Nighy). Che alla fine ci spiega il vero insegnamento del film:
“Viaggiamo tutti insieme nel tempo. Ogni giorno della nostra vita. Possiamo solo fare del nostro meglio per gustare questo viaggio straordinario.”
Hai letto Frank Schatzing?
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Il quinto giorno? 😁
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Anche, ancor più Time Line.
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👍🏻
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Sono gli stessi che avrei scelto io! Mi mancano “Splice” e “Ex Machina”, ma vedrò di rimediare…
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Ex Machina meraviglioso. Splice ne puoi anche fare a meno 🙂
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